Una sacca di sangue donato salva tre persone e il nostro sangue era già prenotato. Andare con gli studenti del Leonardo a donare presso il padiglione Marangoni del Policlinico è camminare uniti per strada chiacchierando sulla scuola e di tutto e di niente. Consultarsi per compilare i moduli, cercarsi per informarsi su come stiamo e se vada tutto bene. Rimanere seduti ed aspettare, un po’ di tè, i primi esami, la visita dal medico, chi tarda, chi è agitato. Ritrovarsi vicini sul lettino, qualcuno ha un mancamento e subito mille attenzioni. È il sorriso delle infermiere e delle dottoresse e le loro premure e ripetuti ringraziamenti. È finalmente la colazione offerta al bar, quella maglietta con la scritta e la foto tutti insieme, sorridenti. Essere donatori è riscoprirsi e crescere in una mattinata in cui sei stato coccolato in tutto, visitato e seguito. Accudito per quel giramento di testa e monitorato senza accorgertene in ogni passaggio. Ti insegnano che la priorità innanzitutto per te stesso sei tu e che tu stia bene. Sono ore di amicizia, ricche e speciali. E ti ritrovi ad uscire dall’ospedale ridendo
Perché aver salvato una vita è meraviglioso. E così semplice.
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